Biofilm: una pericolosa fonte di contaminazione spesso sottovalutata
Si sa, la qualità alimentare italiana è conosciuta e invidiata in tutto il mondo. L’Italia è infatti il luogo dove l’eccellenza nasce dall’incontro di una lunga tradizione con le più moderne tecnologie in campo alimentare. Ma per decretare il successo di un’azienda, sia grande che piccola, non servono solo ingredienti sani e una filiera controllata. Per eccellere è necessario vigilare sempre sull’igiene e sulla sicurezza alimentare. Nonostante la grande attenzione che le industrie alimentari prestano all’igiene, è emerso che esiste una particolare minaccia ancora poco conosciuta e quindi spesso causa di grossi problemi per la sicurezza dell’alimento: il biofilm.
Ma che cos’è esattamente il biofilm e come si forma?
Il biofilm è la principale causa di contaminazioni alimentari. Ma di cosa si tratta e perché è così pericoloso? Il biofilm composto da agglomerati batterici che si ricoprono con una particolare pellicola protettiva, che aderisce saldamente a qualsiasi superficie e li rende impossibili da rimuovere con i comuni detergenti o disinfettanti.
Il biofilm può formarsi a partire dal più invisibile residuo alimentare e nessuna superficie o materiale ne è immune. Una volta formato può contaminare tutti gli alimenti che vi vengono a contatto, riducendo notevolmente la shelf-life del prodotto. Il biofilm può anche essere causa del ritiro di interi lotti dal mercato, con conseguenti danni economici e perdita di immagine dell’azienda.
Perchè è più pericoloso dei normali batteri?
La sua pericolosità sta nel fatto che resiste alle più severe procedure di pulizia ed è impossibile da individuare ad occhio nudo. Questo significa che anche una superficie all’apparenza perfettamente pulita può diventare fonte di contaminazione alimentare.
Ma essendo invisibile all’occhio umano, esiste un modo per individuare una potenziale contaminazione? Esiste un test rapido specifico per rilevare il biofilm: il prodotto in questione si chiama Biofinder, e agisce in soli 30 secondi, reagendo chimicamente quando entra in contatto con la pellicola che lo compone. Il vantaggio? Questo test è facile da interpretare anche per personale non specializzato, e non necessita di attrezzature di laboratorio.
Come si rimuove dopo averlo individuato?
Ma cosa fare se si scopre la presenza di biofilm in qualsiasi punto della catena produttiva? I comuni detergenti industriali e le più severe procedure di pulizia non sono sufficienti. I detergenti enzimatici specifici per il settore alimentare sono gli unici in grado di degradare ed eliminare la resistente pellicola protettiva che lo compone. Ora le aziende hanno un’arma in più per difendersi dalle contaminazioni e salvaguardare la qualità degli alimenti e la salute dei consumatori.